Smart City in Italia: cosa sono e classifica delle città più moderne

Classifica Smart City in Italia

BergamoFirenzeMilano e Modena emergono come le quattro città smart italiane leader dell’innovazione, piazzandosi tra le prime dieci posizioni in tutte e tre le categorie dell’ ICity Rank 2024. L’indagine annuale sulla trasformazione digitale dei 108 Comuni capoluogo, condotta da Fpa (una società del gruppo Digital360) e presentata al Forum PA Città, evidenzia che queste quattro città “leader” sono strettamente seguite da Bologna, Genova, Torino, Trento e Venezia (che si inserisce due volte nella top ten). A seguire, Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza si uniscono alle altre per costituire il gruppo delle 16 città “altamente digitali”, con punteggi superiori ai 65/100 in tutte e tre le categorie di valutazione.

Cosa sono le Smart Cities: significato e definizione

Attualmente, il 56% della popolazione mondiale risiede nelle città, una percentuale che mostra una tendenza in costante crescita. Si prospetta che entro il 2050, la popolazione urbana costituirà il 66% del totale della popolazione globale. Nonostante le previsioni di un rallentamento della crescita demografica, si stima che la popolazione mondiale raggiungerà i 9,7 miliardi di individui entro il 2050, con un incremento demografico significativo concentrato principalmente in Asia e Africa, pari a circa 2,5 miliardi di persone. Sono questi i dati emersi dalla ricerca condotta da World Urbanization Prospect. 

In tale contesto, le smart city e l’adozione di tecnologie innovative assumono un ruolo di fondamentale importanza per garantire una gestione efficiente delle risorse e per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Tuttavia, per comprenderne appieno l’entità e l’importanza, è necessario approfondire la definizione e le caratteristiche peculiari delle smart city. 

Una smart city è un luogo che integra i sistemi fisici, digitali e umani nelle reti e nei servizi tradizionali per utilizzare meglio le risorse energetiche e ridurre le emissioni a vantaggio dei cittadini e delle imprese. La definizione di “città intelligente” va oltre l’uso delle tecnologie digitali e comprende anche edifici più efficienti sotto il profilo energetico, fonti energetiche rinnovabili integrate, sistemi di riscaldamento e raffreddamento sostenibili, reti di trasporto urbano più intelligenti, un approvvigionamento idrico potenziato e migliori strutture di smaltimento dei rifiuti per affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali della città. Le città intelligenti si basano su un impegno politico e su un impegno ampio e inclusivo dei cittadini per fornire soluzioni sostenibili e inclusive per rendere le città più resilienti”. Questa è la definizione secondo la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite.  

Vediamo ora la classifica delle Smart City in Italia!

Classifica Smart City in Italia: una panoramica generale delle città digitali

Nell’ultima edizione della ricerca, la valutazione delle città più moderne d’Italia è stata suddivisa in tre dimensioni basate su 37 indicatori costruiti su 171 variabili, ognuna delle quali ha evidenziato caratteristiche e dinamiche distinte:

  • Amministrazioni Digitali: questa dimensione si concentra sulla digitalizzazione dell’attività amministrativa, includendo valutazioni relative a siti web, l’accessibilità dei servizi online e l’adozione delle piattaforme nazionali.
  • Comuni Aperti: la seconda dimensione, “Comuni Aperti”, analizza il grado di utilizzo dei social media, la diffusione di dati aperti e la fruibilità di app. Si focalizza sull’interazione digitale e sulla trasparenza attraverso le tecnologie emergenti.
  • Città Connesse: la terza dimensione, “Città Connesse”, valuta l’impatto della trasformazione digitale sulla governance delle città. Questo aspetto riguarda lo sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e dispositivi collegabili ad essi, nonché gli strumenti per l’elaborazione dei flussi informativi e l’analisi dei dati. 

Dai punteggi ottenuti nelle tre categorie, emerge che oltre la metà dei Comuni capoluogo può essere considerata “digitale“, sebbene con varie sfumature. Andiamo a vedere più nel dettaglio la classifica Smart City Italia con oltre alle 16 città classificate come “altamente digitali“, altre 17 raggiungono un livello “intermedio”, con un punteggio superiore a 65/100 in almeno due categorie. Queste includono BariCesenaPerugiaReggio EmiliaBresciaLivornoLodiNapoliPalermoPescaraPisaPistoiaPratoRavennaRiminiSiena Verona.

Ulteriori 26 città mostrano un livello “base” di digitalizzazione, con un solo punteggio superiore a 65/100. Queste città comprendono AlessandriaAndriaAostaArezzoAstiBolzanoCataniaCuneoFerraraImperiaLa SpeziaLecceMantovaMassaMessinaNovaraNuoroPaviaPiacenzaReggio CalabriaRovigoTarantoTrevisoTriesteUdine Verbania.

Inoltre, ci sono 29 Comuni che si trovano ancora in una fase di “alfabetizzazione digitale“, mentre 20 sono addirittura in “ritardo digitale“. Tra questi, vale la pena notare AgrigentoEnna Isernia, che sono gli unici con due punteggi su tre a un livello basso (inferiore a 33).

Più della metà dei Comuni capoluogo è ora completamente digitalizzato

Dai risultati della ricerca emerge chiaramente che il processo di digitalizzazione delle città sta avanzando e le differenze stanno gradualmente diminuendo: più della metà dei 108 Comuni Capoluogo sono ora classificati come “digitali“, un terzo è in fase di alfabetizzazione digitale, mentre 20 si trovano in uno stato di “ritardo digitale”.Le città italiane leader nell’innovazione includono Bergamo, Firenze, Milano e Modena che occupano le prime dieci posizioni in tutte e tre le categorie di ICity Rank 2023.Queste quattro città “leader” sono seguite da Bologna, Genova, Torino, Trento, Venezia, e successivamente da Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza che insieme ad altre formano il gruppo delle 16 città “altamente digitali” con punteggi superiori ai 65/100 nelle tre classificazioni.

A seguire, altre 17 città si collocano a un livello “intermedio“, con un punteggio di oltre 65/100, tra cui Bari, Cesena, Perugia, Reggio Emilia, Brescia, Livorno, Lodi, Napoli, Palermo, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Ravenna, Rimini, Siena, Verona. Altro gruppo di 26 amministrazioni mostra un livello digitale “base”, con una sola valutazione superiore ai 65/100. Queste includono Alessandria, Andria, Aosta, Arezzo, Asti, Bolzano, Catania, Cuneo, Ferrara, Imperia, La Spezia, Lecce, Mantova, Massa, Messina, Novara, Nuoro, Pavia, Piacenza, Reggio Calabria, Rovigo, Taranto, Treviso, Trieste, Udine, Verbania. Le ultime posizioni sono occupate da 29 città ancora in fase di “alfabetizzazione digitale” e 20 in “ritardo digitale”, con particolare menzione per Agrigento, Enna e Isernia.

La situazione nel Mezzogiorno

Cagliari emerge come l’unica città meridionale a raggiungere un elevato grado di digitalizzazione. Bari, nonostante faccia parte della top ten delle “smart city”, si colloca a un livello intermedio insieme a Napoli e Palermo. Catania, Messina e Reggio Calabria, che negli scorsi anni erano classificate in posizioni inferiori, hanno ora raggiunto un livello digitale di base grazie ai progressi compiuti.

Oltre ai cinque capoluoghi metropolitani, anche Pescara si unisce alle città digitali del Mezzogiorno, posizionandosi tra quelle a livello intermedio e conquistando la prima posizione tra i capoluoghi non metropolitani. Altre città del Mezzogiorno che superano la soglia in almeno una dimensione includono Andria, Lecce, Nuoro e Taranto. Cosenza, Sassari e Siracusa, sebbene non ancora classificate come città completamente digitali, mostrano significativi progressi in alcuni indicatori, indicando una tendenza positiva verso la digitalizzazione.

Una visione del ranking “Amministrazioni digitali”

Nell’indice Amministrazioni Digitali, la città di Cremona si posiziona al primo posto con il punteggio massimo di 87/100, seguita da Siena in Toscana al secondo posto, Firenze e Pistoia al terzo posto a pari merito. Le città di Lodi, Perugia, Bergamo, Cesena, Milano e Modena completano la Top 10. Si contano 41 città con un punteggio oltre i due terzi nel rating (almeno 66/100 punti), tra cui solo 5 del Mezzogiorno (Pescara, Andria, Cagliari, Nuoro e Taranto). L’iniziale digitalizzazione dei servizi amministrativi, avviata oltre un decennio fa da alcuni capoluoghi metropolitani, ha portato all’emergere di città intermedie innovative come Bergamo, Modena, Parma e Trento, oltre a realtà meridionali dinamiche. Questa evoluzione è stata sostenuta dalle attività delle Agenzie Nazionali e dal consolidamento di “modelli di riferimento”, con un ulteriore impulso derivante dall’impatto della pandemia da Covid-19. Con l’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), è previsto un ulteriore avvicinamento al vertice in termini di digitalizzazione.

Una visione del ranking “Comuni aperti”

Nell’indice dei “Comuni Aperti“, Firenze si posiziona al primo posto, seguita da Torino al secondo e Bologna al terzo. Milano e Roma occupano rispettivamente la quarta e quinta posizione, seguite da Bergamo, Genova, Reggio Emilia, Trento, Modena e Venezia. Le grandi città registrano valori nettamente superiori rispetto alle città di dimensioni medie e grandi, così come i capoluoghi del Nord rispetto a quelli del Sud. È probabile che nei prossimi anni si consolidi un modello omogeneo di riferimento per l’utilizzo del digitale nella comunicazione e nella disponibilità delle informazioni. Al momento, questa uniformità non è ancora completa e le esperienze variano nelle caratteristiche e nei risultati. Tra le città in vetta, predominano soprattutto le città metropolitane considerate “pioniere” dell’innovazione, insieme a alcune città di dimensioni intermedie.

Una visione del ranking “smart city”

Bologna si posiziona al vertice della classifica delle “Città Connesse”, precedendo con un margine ridotto Milano e Cagliari sul podio. Successivamente, nella top 10, troviamo Firenze al quarto posto, seguita da Venezia al quinto, Padova e Torino (a pari punti al sesto), Trento all’ottavo, Bergamo al nono, e Bari, Genova e Modena (a pari punti al decimo).Le città che superano la “soglia” dei due terzi nel rating sono 33 e tra queste solo 6 appartengono al Mezzogiorno, includendo Palermo, Napoli, Pescara e Reggio Calabria oltre alle due già citate (Cagliari e Bari). 

Funzionamento e caratteristiche delle Smart Cities Italiane

Le smart city sfruttano una vasta rete di sensori e dispositivi IoT, tra cui impianti di illuminazione pubblica e privata e contatori connessi a Internet. Questi dispositivi utilizzano connessioni domestiche come il Wi-Fi e reti avanzate come il 5G per raccogliere e analizzare dati. L’obiettivo è elaborare l’enorme quantità di dati ottenuti per ottimizzare le infrastrutture e semplificare l’accesso ai servizi, sia pubblici che privati, migliorando la sicurezza pubblica, gestendo il traffico in modo più efficiente e riducendo l’inquinamento. 

L’implementazione di strategie volte a ridurre l’impatto ambientale e favorire il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è un elemento cardine delle città intelligenti. Di conseguenza, tali centri urbani presentano vantaggi quali una migliore qualità dell’aria, un maggiore risparmio energetico e una minore impronta di carbonio.

Inoltre, le smart city si distinguono per la loro attrattività e competitività rispetto ai centri urbani tradizionali. Esse rappresentano un catalizzatore per la crescita economica di un Paese e perseguono non solo l’obiettivo dell’autosufficienza energetica, ma anche l’adozione delle più recenti tecnologie dell’ICT (Information and Communication Technologies) al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini. In aggiunta, dimostrano una notevole capacità di adattamento alle mutevoli esigenze della popolazione e delle generazioni future, implementando soluzioni innovative e anticipando le sfide emergenti con tempestività.

Esempi di Smart City in Italia

L’Italia sta compiendo notevoli passi avanti nella trasformazione digitale delle sue città, grazie a strategie mirate che integrano tecnologia, sostenibilità e partecipazione attiva dei cittadini. Tra gli esempi di smart city in Italia emergono Milano, Firenze e Bologna, che hanno dimostrato come l’innovazione possa migliorare la qualità della vita e favorire uno sviluppo urbano sostenibile.

Milano: innovazione e mobilità smart

Milano si conferma una delle città più digitalizzate d’Italia grazie all’implementazione di tecnologie avanzate che migliorano i servizi pubblici e riducono l’impatto ambientale. Tra i progetti principali, spicca l’uso di reti 5G e sensori IoT per monitorare il traffico e gestire la qualità dell’aria. Inoltre, le piattaforme digitali hanno semplificato l’accesso ai servizi amministrativi e migliorato la trasparenza, rendendo Milano un esempio di efficienza urbana.

Esempio di smart city in Italia MIlano

Firenze: patrimonio culturale e digitalizzazione

Firenze combina l’innovazione tecnologica con la valorizzazione del patrimonio storico. Grazie alla sua leadership nell’indice “Comuni Aperti”, la città ha sviluppato sistemi intelligenti per il turismo sostenibile, ottimizzando i flussi dei visitatori attraverso app e piattaforme digitali. L’uso di dati aperti ha permesso di migliorare l’interazione con i cittadini e aumentare la partecipazione attiva, consolidando Firenze come modello di smart city a vocazione culturale.

Esempio di smart city in Italia Firenze

Bologna: reti connesse e sostenibilità urbana

Bologna eccelle nell’indice “Città Connesse”, grazie a infrastrutture digitali all’avanguardia che supportano la gestione dei flussi informativi e il monitoraggio ambientale. La città ha investito in reti di connessione avanzate e dispositivi IoT per ottimizzare servizi come l’illuminazione pubblica e la gestione dei rifiuti, con un impatto significativo sulla sostenibilità e sulla qualità della vita dei residenti.

Esempio di smart city in Italia Bologna

Questi esempi dimostrano come le smart city italiane non siano solo luoghi tecnologicamente avanzati, ma veri e propri laboratori di innovazione urbana. L’integrazione delle tecnologie nei servizi pubblici, unita alla capacità di rispondere alle sfide ambientali e sociali, rende queste città un punto di riferimento per il futuro del Paese. Grazie al PNRR e alle strategie digitali, l’Italia continua a ridurre i divari territoriali e a promuovere una visione urbana più sostenibile e inclusiva.

FAQ

Cosa sono le smart city e quali vantaggi offrono?

Le smart city sono città che integrano tecnologie digitali per migliorare l’efficienza dei servizi pubblici, ottimizzare le risorse e garantire una migliore qualità della vita. Tra i vantaggi principali troviamo: riduzione dell’inquinamento, gestione più efficace del traffico, maggiore trasparenza amministrativa e una sostenibilità urbana avanzata.

Quali sono le smart city italiane secondo l’ICity Rank 2024?

Secondo l’ICity Rank 2024, le smart city in Italia leader nella digitalizzazione sono Milano, Bologna, Firenze, Bergamo, Genova, Modena, Roma e Venezia. Questi centri urbani hanno ottenuto punteggi elevati in tutte e tre le dimensioni analizzate: amministrazioni digitali, comuni aperti e città connesse.

In che modo Milano rappresenta un esempio di smart city in Italia?

Milano è un esempio di smart city in Italia perché si distingue per l’uso del 5G e dei sensori IoT per monitorare il traffico e la qualità dell’aria, oltre a piattaforme digitali che migliorano l’accesso ai servizi amministrativi. È un esempio di come la tecnologia possa rendere una città più efficiente e sostenibile.

Come Firenze utilizza la tecnologia per valorizzare il turismo sostenibile?

Firenze è leader nell’indice “Comuni Aperti” grazie a sistemi digitali che ottimizzano il turismo, come app per la gestione dei flussi e piattaforme che promuovono la partecipazione attiva dei cittadini. La città ha anche sviluppato un’ampia rete di dati aperti, aumentando trasparenza e interazione.

Quali sono i benefici delle reti connesse implementate a Bologna?

Bologna eccelle nell’utilizzo di reti di connessione avanzate e dispositivi IoT per servizi come illuminazione pubblica, gestione dei rifiuti e monitoraggio ambientale. Questi sistemi contribuiscono a una maggiore sostenibilità e a migliorare la qualità della vita per i residenti.