Anteprima news dell'FM Week e Facility Management del futuro

Il Facility Management del futuro al centro della FM Week 2021

Ieri 11 Novembre 2021 si è chiusa la 22ª edizione della FM Week 2021, occasione per discutere sui cambiamenti e rivoluzioni nel campo del Facility Management.

I nostri Valerio e Livia del reparto marketing sono partiti alla volta di Milano in occasione dell’apertura dell’evento: immediatamente è stata chiara la natura ibrida, sia negli argomenti – in cui è sempre presente la centralità della nuova situazione lavorativa – sia nella modalità di fruizione per i partecipanti – in diretta e streaming online. Temi quali benessere urbano e aziendale, sostenibilità, intelligenza artificiale e cybersecurity sono stati gli argomenti principali per indicare le linee guida del nuovo ruolo del Facility Manager, attore che deve essere in grado sempre più di cogliere opportunità e portare soluzioni al management aziendale. Una serie di conferenze che hanno visto la partecipazione di importanti realtà del settore, oltre alle centinaia di partecipanti che hanno seguito online le tavole rotonde, interviste, webinar, case study e seminari.

LE TEMATICHE AL CENTRO DELL’INCONTRO

Il convegno d’apertura, orchestrato dal Presidente di IFMA Italia Marco Decio, riflette sull’importanza dell’unione di aziende e istituzioni per generare un nuovo benessere urbano, focalizzato sulla salute fisica e mentale dei cittadini. Si palesa subito il tema delle giornate: comprendere, cambiare e crescere in fondo sono i princìpi del Facility Manager il quale, grazie alla tecnologia e all’analisi di dati, può aiutare a immaginare l’azienda di oggi e domani. Tra i vari argomenti hanno spiccato gli interventi di Piero Poccianti, presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale, il quale sottolinea l’importanza di implementare l’IA nel Facility Management come strumento per cogliere opportunità e prendere decisioni più consapevoli. Emblematico l’esempio che ha portato riguardo una sua precedente esperienza nel ruolo di Facility Manager al Monte dei Paschi di Siena, nella quale si è trovato a dover ricollocare delle risorse umane in diverse stanze; sebbene questa possa sembrare un’operazione semplice e veloce, se pensata in ottica di patrimonio immobiliare le difficoltà aumentano e portano alla necessità del supporto di un sistema informatico che agevoli le operazioni. Segue l’incontro con Francesco Gianello, in qualità di Head of Stadium and Facilities, che individua nel Facility Manager il ruolo di abilitatore per rendere indimenticabile l’esperienza di un luogo. O ancora la dimostrazione di Marco Ludovici, CEO di Arch’IDEA, del rilievo realizzato con scanner 3D del Palazzo delle Stelline e che, come ha notato Mariantonietta Lisena, ci ha riportati all’immaginario dello sbarco sulla Luna. Ludovici sostiene inoltre che la metodologia BIM è pronta all’uso: la tecnologia è dalla nostra parte.Il problema tuttavia non è il BIM ma come viene utilizzato: si parla ancora oggi troppo di utilizzo nelle fasi di design & construction quando ancor di più sarebbe utile e necessario che il patrimonio di informazioni proveniente da tali modelli andasse a nutrire il FM per la gestione degli edifici in tutto il ciclo di vita.  

LO SPACE MANAGEMENT NEL NEW NORMAL

Come ogni anno, anche Descor ha contribuito col webinar Uffici senza muri: lo Space Management nell’epoca del lavoro fluido a quello che è l’evento più importante per il Facility Management in Italia. Sono state affrontate tematiche relative ad un ripensamento dello Space Management e di conseguenza del Facility Management in questa nuova normalità dettata dal post pandemia, questo perché il periodo storico che stiamo vivendo ha evidenziato ancora di più l’importanza di avere una piena conoscenza degli spazi e delle proprie infrastrutture aziendali così da riorganizzare il nuovo modo di lavorare.

Lo smart working come modalità di lavoro complementare al lavoro in presenza, i meeting tenuti a distanza rispetto ai viaggi in aereo o in treno, l’uso di webinar e webconference come strumento di comunicazione aziendale, l’insofferenza per i lavoratori nel percorrere lunghi tragitti in auto per recarsi nei posti di lavoro dove poi operare in remoto, una diversa sensibilità degli utenti per i luoghi “affollati”, sono infatti una nuova normalità con cui tutti siamo chiamati a confrontarci. Una gestione degli edifici incentrata solo sulla manutenzione o la valorizzazione patrimoniale appare un concetto riduttivo e anacronistico e lo stesso Facility Management ha dovuto rivedere la propria metodologia, adattandosi a concepire il luogo di lavoro in un’ottica di digital workplace. Ad oggi si parla sempre di più di IFS (Integrated Facility Services) proprio ad indicare questa radicale trasformazione di tali servizi nella nuova normalità ibrida. 

Il cambio delle abitudini lavorative ha ridotto la presenza del personale all’interno degli uffici riducendo la domanda di spazi lavorativi tradizionali e richiedendo spesso anche una riprogettazione degli stessi. Anche il mercato immobiliare privato sta cambiando, con il deprezzamento dei tagli più piccoli a favore delle unità immobiliari con più locali, con terrazzi o giardini. È al contempo necessario ideare nuove modalità di coinvolgimento del personale che altrimenti rischia di sentirsi alienato all’interno della sua stessa azienda, venendo meno tutti i momenti extra produttivi di scambio. Una ricerca di Kaspersky ha evidenziato come il 34% dei dipendenti italiani intervistati senta la mancanza della comunicazione dal vivo con i propri colleghi. Secondo una ricerca condotta dall’AIDP (Associazione Italiana Direttori del Personale) circa il 68% delle imprese intervistate ha dichiarato che prolungherà lo smart working anche dopo la scadenza dello stato di emergenza per il COVID-19. Questo anche per le risposte date dai vari dipendenti che dichiarano di essere meno stanchi lavorando da casa (66% degli intervistati) o addirittura di lavorare meglio in smart working (32%). In questo scenario il Facility Management, sommando attività tradizionali e nuovi servizi, continuerà il suo incremento di valore, procedendo a livello mondiale dai 40,41 miliardi di dollari del 2019 ad un valore più che doppio (sono stimati 81,49 miliardi di dollari) entro il 2025.

Inoltre si aggiungono altri strumenti con cui gestire le nuove esigenze, quali ad esempio un sistema di booking delle postazioni di lavoro, la gestione costante dei consumi energetici in funzione dell’effettivo utilizzo degli edifici, strumenti di space management evoluti che consentano di razionalizzare e, di conseguenza, ridurre gli spazi.

In questo new normal, un Facility Manager dotato di digital know-how, diviene sempre più smart, essendo in grado sia di rispondere in modo più rapido ed efficace alle emergenze sia di affiancare il management al fine di pianificare strategie che siano win-win, ovvero che portino all’ottimizzazione dei costi, reinvestendo il risparmio (almeno in parte) in sicurezza, comfort e welfare aziendale. La strategia aziendale evolverà pertanto da una visione edificio/ufficio centrica ad una employee-centric, con un’attenzione maggiore ai servizi in self service, alle dinamiche interpersonali ed ai luoghi di contatto. 

Ad emergere risulta quindi la necessità di cambiare il paradigma alla base del Facility Management tradizionale per sopperire alle esigenze della nuova modalità di lavoro ibrido.

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