Lo scorso 15 dicembre a Bruxelles la Commissione Europea ha presentato le sue proposte legislative dedicate all’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata.
La discussione si inserisce nel contesto della politica ambientale “Fit for 55” che pone l’obiettivo di riduzione della CO₂ del 55% entro il 2030, rispetto ai dati del 1990.
«Gli edifici sono il più grande consumatore di energia in Europa, utilizzando il 40% della nostra energia e producendo il 36% delle nostre emissioni di gas serra. – ha commentato la commissaria all’Energia Kadri Simson – Questo perché la maggior parte degli edifici nell’Unione europea non sono efficienti dal punto di vista energetico e sono ancora per lo più alimentati da combustibili fossili. Dobbiamo fare qualcosa con urgenza, perché oltre l’85% degli edifici di oggi saranno ancora esistenti nel 2050».
Stando al Green Deal europeo, a partire dal 2027 le nuove strutture pubbliche dovranno essere edifici a energia quasi zero, altrimenti identificati con la sigla Nzeb, mentre dal 2030 toccherà alle nuove costruzioni private: concretamente significa che «gli edifici dovranno consumare poca energia, essere alimentati per quanto possibile da fonti rinnovabili, e non dovranno emettere in loco emissioni di carbonio da combustibili fossili», spiega la Commissione nella relativa documentazione.
La Commissione non ha ritenuto necessario introdurre sanzioni nel caso di mancato rinnovamento ma, secondo gli articoli 9 e 31 della proposta di direttiva, l’eventuale scelta verrà demandata ai governi.
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ToggleI Nzeb e vantaggi degli Smart Building
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