Nell’ultimo articolo del nostro blog abbiamo affrontato le più recenti disposizioni europee inerenti al Green Deal. La manovra, all’interno della politica “Fit for 55”, mira all’efficientamento energetico delle strutture pubbliche e private attraverso la realizzazione di Nzeb – o Nearly Zero Energy Building – edifici intelligenti perché sostenibili, il cui fabbisogno energetico è coperto in misura significativa da fonti rinnovabili. Gli smart building non rappresentano il futuro e anzi, le prime tecnologie legate ad efficienza e comfort degli edifici risalgono al XVII secolo con Cornelius Drebber: ingegnere olandese tra i primi ideatori di sistemi di controllo, inventore di un termostato a mercurio in grado di mantenere uno spazio a temperatura costante. È tuttavia dagli anni ‘80 che, negli Stati Uniti, risale la nascita del termine intelligent building per indicare la gestione di un edificio tramite servizi di telecomunicazione, con un focus specifico sui sistemi di building automation.
Vediamo ora una serie dei migliori esempi di Smart Building.
Indice
ToggleTHE EDGE – AMSTERDAM
Riconosciuto a livello mondiale come l’edificio più intelligente al mondo è il The Edge di Amsterdam: quartier generale della Deloitte, progettato per contare su una superficie di 100mila mq ma che grazie a soluzioni smart per la gestione degli spazi è stato portato a 40mila mq – riducendo difatti quasi la metà dei costi di produzione.
L’edificio è orientato e sagomato in modo tale da sfruttare la potenza del sole: la facciata in vetro assicura che la luce del giorno possa essere sfruttata il più a lungo possibile, senza che il calore influenzi la temperatura interna, mentre il lato sud è dotato di pannelli solari che mantengono fuori il calore e la radiazione assorbita quando è più forte. Ai piedi dell’edificio è stata installata l’Aquifer Thermal Energy Storage System, pompa di calore geotermica posta sotto il terreno per riscaldare e raffreddare l’edificio quando la ventilazione passiva non è sufficiente; inoltre, l’acqua piovana viene raccolta e riutilizzata al 100% per i sanitari e l’irrigazione degli spazi verdi esterni.
Fonte: https://www.habitante.it/
Secondo l’impresa di costruzioni che ha realizzato il progetto, il The Edge è poi il primo edificio ad essere dotato di un sistema di illuminazione connesso ad alimentatore Ethernet della Philips che, tramite sensori, invia dati alla rete di gestione dell’energia. In tal modo l’ambiente è sempre sotto controllo e chi lo vive ne gode del massimo comfort. Sono presenti sensori perfino nella palestra aziendale: scannerizzando il telefono all’entrata, un’app monitora automaticamente i tuoi progressi, mentre alcune delle postazioni di allenamento sfruttano l’energia prodotta dal lavoro umano e la convertono in elettricità che viene riassorbita dal sistema.
THE CRYSTAL – LONDRA
Più di 5000 metri quadrati di pannelli solari che coprono il tetto del The Crystal garantiscono il 20% di energia all’edificio, elettrico al 100%, e che grazie a un BMS brevettato da Siemens è in grado di emettere il 70% di CO2 in meno rispetto a quella di edifici analoghi in tutto i Regno Unito.
Pompe di calore geotermiche (199 tubature per un totale di 17 km di lunghezza e 150 m di profondità) consentono il riscaldamento dell’acqua calda e dell’edificio, mentre il raffreddamento è controllato e automatizzato dal BMS: se la temperatura esterna è moderata viene impiegata la ventilazione naturale e le finestre si aprono automaticamente; al contrario se la temperatura esterna raggiunge livelli troppo alti o bassi le finestre si chiudono e viene azionato il sistema di ventilazione meccanico.
Le finestre a triplo vetro fanno entrare il 70% della luce naturale ma solo il 30% dell’energia solare, assicurando che l’edificio non si surriscaldi. Quasi tutti gli spazi dell’edificio hanno accesso alla luce solare diretta e l’illuminazione intelligente, con rilevatori di luce, aggiusta l’intensità ai livelli necessari evitando così sprechi energetici.
Infine, come per il The Edge, tutta l’acqua piovana è direttamente raccolta dal tetto e convogliata in un serbatoio sotterraneo dove viene in seguito trattata mediante filtrazione e disinfezione ultravioletta. Anche le acque nere, dopo aver ricevuto il più alto livello di trattamento purificante, vengono reimpiegate nell’irrigazione e nei servizi igienici.
BURJ KHALIFA – DUBAI
Stando ad Honeywell l’edificio più alto del mondo e la struttura più iconica di Dubai, il Burj Khalifa, è l’edificio più smart degli Emirati Arabi Uniti.
Il team del Burj Khalifa ha collaborato con Honeywell Building Solutions per sfruttare la soluzione Outcome Based Service (OBS) di Honeywell sui componenti HVAC, software che permette la raccolta di dati in tempo reale e la loro trasmissione alla piattaforma IoT, l’identificazione delle anomalie e l’esecuzione di algoritmi per la manutenzione predittiva e prescrittiva delle risorse meccaniche dell’edificio.
OBS ha consentito al team di manutenzione del grattacielo di passare da un tradizionale regime di manutenzione pianificata e preventiva a un programma di manutenzione centrata sull’affidabilità (o RCM), approccio volto a ottimizzare i costi di manutenzione e aumentare l’affidabilità degli asset.
Honeywell ha evidenziato che il progetto pilota ha portato a una significativa riduzione delle attività di manutenzione meccanica preventiva e a una riduzione complessiva del 40% delle ore di manutenzione totali per gli asset meccanici, migliorando nel contempo la disponibilità al 99,95%, consentendo una significativa riduzione della manutenzione reattiva non pianificata.
La struttura dispone infine di un sistema unico di raccolta della condensa, progettato per irrigare i giardini e i giochi d’acqua che circondano l’edificio: la condensa si crea quando l’aria calda e umida esterna si combina con l’attrezzatura di raffreddamento e viene poi raccolta e scaricata in un serbatoio sotto la struttura. Quest’acqua viene infine pompata nel sistema d’irrigazione: si stima che 15 milioni di galloni di acqua vengano raccolti in questo modo ogni anno, abbastanza per riempire venti piscine olimpioniche.
GREEN PEA – TORINO
Il vincitore del premio Innova Retail Award 2021 e primo green retail park al mondo è il Green Pea di Torino, nato dall’idea dell’imprenditore Oscar Farinetti. Sviluppato dagli architetti Cristiana Catino (Acc Naturale Architettura) e Carlo Grometto (Negozio Blu Architetti Associati) è un luogo unico: si pensi ai pavimenti piezoelettrici degli ingressi che permettono di produrre energia semplicemente calpestandoli.
La sostenibilità è in ogni aspetto: per la costruzione sono stati impiegati materiali riciclabili – acciaio, ferro e vetro – rendendo l’edificio completamente smontabile; il legno della copertura esterna proviene dalle foreste armoniche della Val di Fiemme e del Bellunese distrutte dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018, mentre la pavimentazione interna sfrutta il legno di recupero delle Valli Cuneesi; la vernice Airlite infine trasforma le pareti in depuratori, diminuendo l’inquinamento dell’aria all’88%.
Fonte: https://www.greenpea.com/
Il guscio dell’edificio è formato da una nervatura di acciaio e lamelle frangisole in legno, la base di una trama che permette alla vegetazione di infiltrarsi e diventare parte integrante dell’architettura, mentre i piani del retail sono illuminati a luce naturale e LED di ultima tecnologia. La struttura, alimentata tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica, sfrutta la soluzione BEMS TREND Honeywell per gestire i consumi energetici, idrici e monitorare costantemente la qualità dell’aria indoor, garantendo la piena efficienza energetica ed ambientale.